Venti giorni a Lima per lavoro... un’esperienza incredibile.
La città è quello che ti aspetti di trovare in una metropoli dell’America Latina: rumori di clacson allarmi uccelli voci, colori vivaci ed intensi, odori di benzina e cibo di strada, tutto fortissimo, quasi eccessivo, ma che proprio per questo ti entra dentro, si attacca alla pelle, ti sommerge di sensazioni, rendendo molto, molto difficile il ritorno alla vita “normale” di studentessa lavoratrice sballottata tra Firenze e Siena.
In venti giorni non ho perso occasione per sperimentare… a pranzo comida criolla, la cucina tradizionale, che a Lima diventa fusión tra il mare e le Ande: i piatti provati sono stati papas a la huacaina (patate con una salsa di formaggio, peperoncini, latte condensato, aglio - mi pare…), causa (patate schiacciate, condite con succo di limone e peperoncini, poi servite con varie salse e guarnizioni), humita (mais tritato ed impastato con formaggio), rocoto relleno (il rocoto è un peperone molto piccante tipico di Arequipa, nel sud del Perù, ripieno di carne e patate), yuquita (yucca, o manioca, fritta, il cui sapore e consistenza ti fa dimenticare per sempre le patatine fritte), pollo cucinato in tutti i modi possibili, il pescado (il pesce è davvero ottimo), sempre guarnito con papas y arroz (patate e riso), lomo saltado (manzo marinato saltato poi con verdure), ensalada de lechuga, choclo, palta (lattuga insieme ad un mais squisito dal chicco grande e croccante e un altrettanto buono avocado); per bere, jugos (succhi di frutta appena fatti) oppure la chicha morada (bevanda a base di mais rosso fermentato con limone). Naturalmente ho provato (seduta davanti all’Oceano, sigh…) il ceviche, pesce bianco marinato in limone, aglio, cipolla, che è uno dei piatti più tradizionali ed amati di Lima.
Per bere: vino tinto argentino (i colleghi peruvani non ci hanno mai caldamente consigliato di bere vino peruviano!), cerveza (buone
La mia prima esperienza nel Continente Latino Americano è stata una rivelazione: ho scoperto luoghi sapori colori ai quali tornerò il prima possibile, sentendomi a casa.
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